Il cervo volante (lucanus cervus) è il più grande coleottero presente in Italia e in Europa. Si tratta di un insetto che si può incontrare nei boschi di latifoglie, lungo i viali alberati degli ambienti urbani e nei parchi. L’esemplare femmina risulta essere più piccolo e con mandibole maggiormente ridotte, mentre quello maschile è dotato di mandibole particolarmente sviluppate. Questo gli permette di duellare con i maschi rivali nella specie.
Il nome volgare dell’insetto “Cervo Volante” è dovuto proprio alle grandi mandibole dentate dei maschi che ricordano le corna dei cervi.
Questo insetto, oltre a essere innocuo per l’uomo è molto utile per l’ambiente: le larve si nutrono di legno in decomposizione, contribuendo alla produzione di humus, ricco di sostanze nutritive. Una volta diventati adulti, si nutrono solamente di sostanze zuccherine come la linfa degli alberi e la frutta matura.
I cervi volanti risultano essere in diminuzione e rientrano nella lista Smeraldo delle specie animali da proteggere a causa della distruzione dell’habitat boschivo. Diventa, quindi, di fondamentale importanza per la loro sopravvivenza tutelare il legno morto all’interno dei boschi, dato il prezioso contributo dei cervi volanti nel ciclo biologico del nostro ambiente.
Date le sue caratteristiche e il suo impatto positivo in natura, il cervo volante può essere considerato uno degli animali simbolo dell’erosione della biodiversità.
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